Il mercato degli orologi di lusso
- Gabriel Kohanim
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 6 giorni fa
Un Outlook sulla divisione di quote di mercato degli orologi mondiale.

Tutti i marchi e gli artigiani di orologi sono nati storicamente come attività indipendenti; singoli orologiai e famiglie hanno sviluppato e venduto da sempre i propri articoli direttamente. Gruppi grandi come Swatch Group, LVMH e Richemont, per citarne alcuni sono realtà emerse molto più tardi; realtà che uniscono molti marchi, fornitori e rivenditori sotto un unico tetto.
Proprio Swatch Group e le sue società precedenti ad esempio hanno salvato molti orologiai tradizionali dalla rovina durante la ''crisi del quarzo'' acquisendoli. Da allora, il gruppo ha continuato a svilupparli con vari gradi di successo ed è rimasto fedele all'orologeria nel suo nucleo.
I gruppi di beni di lusso come LVMH e Richemont, invece, collezionano marchi di molti settori che si inseriscono bene nel loro portfolio e aumentano il valore del gruppo per gli azionisti. Si impegnano a controllare al cento per cento la produzione, il marketing e le vendite autonomamente.
Quando oggi parliamo di marchi indipendenti, intendiamo tutti quelli che non operano all'interno di una struttura aziendale. Nel mercato degli orologi, questi sono spesso marchi più grandi e superiori, come dimostrano studi sull'orologeria condotti da Morgan Stanley - basti pensare ai pesi massimi come Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet e Richard Mille. Il ruolo delle grandi case corporate o dei marchi indipendenti non è quindi così ben definito e netto come potrebbe sembrare.
Ma chi appartiene ora a questi grandi conglomerati? E come ci sono arrivati i marchi?
Ecco una panoramica (fonte: GZ plus magazine gz-online.de)










Commenti